
19 Ott Design del Gioiello in IED: il contributo DamA e i primi risultati
Il percorso degli studenti guidati dal nostro trainer Andrea Castiello (DamA) raccontato in una esibizione
Nell’anno accademico 2022-2023 DamA ha avuto la possibilità di collaborare con IED Milano nelle aule dedicate alla modellazione 3D. In particolare, uno dei nostri docenti, Andrea Paolo Castiello, si è occupato della docenza e formazione degli studenti in merito al software CAD Rhino 7 con il modulo specifico 3D Rendering Technologies, all’interno del corso di FASHION DESIGN – SPECIALIZATION IN JEWELRY DESIGN (design del gioiello). Il modulo di cui ci siamo occupati ha avuto una durata complessiva di 60 ore formative. Gli studenti seguiti dal nostro trainer erano al terzo anno accademico del corso. Come da tradizione IED, i diplomandi del corso espongono i loro progetti finali in una mostra. Quest’anno la mostra era intitolata “BEFORE WE LEAVE: Jewelry Graduates Exhibition”. L’esposizione ha avuto luogo a Luglio 2023, presso l’Archivio Negroni a Milano.
Un corso di progettazione del gioiello in diverse città
Se vuoi studiare in modo serio e approfondito il Design del Gioiello, che sia a Milano, a Torino, a Roma o Firenze, lo IED è una delle opzioni più accreditate. Beninteso, in Italia ci sono molte accademie e università che portano avanti corsi di design e progettazione del gioiello. DamA, ad esempio, è specializzata in corsi brevi di oreficeria digitale online. Ma quando si tratta di percorsi lunghi, articolati, in aula, dove è possibile fare tanta pratica e sperimentazione, lo IED resta un’autorità riconosciuta e una garanzia per lo studente. Un designer del gioiello, uscito dallo IED, potrà iniziare con buone possibilità una carriera promettente. Il costo della retta annuale ripaga sicuramente in termini di possibilità occupazionali. La formazione che si riceve è riconosciuta come eccellente e il diploma accademico di primo livello rilasciato dall’Istituto è un lasciapassare per molte aziende in cerca di designer.
Il sogno di molte/i: diventare designer di gioielli
Se vuoi diventare una/o famosa/o e affermata/o designer di gioielli, il percorso offerto da IED è quindi una risorsa sicura su cui puntare. La metodologia didattica che ha reso lo IED famoso invita alla sperimentazione autonoma e alla libertà creativa. In altre parole, lo studente, dopo una fase in cui viene allenato all’uso di strumenti, viene poi incoraggiato a creare un qualcosa di nuovo, come ad esempio, nell’ambito dei gioielli, una propria collezione. In questa maniera viene formata/o un vero designer, cioè un progettista capace di creare forme originali e funzionali in maniera autonoma. Un professionista che avrà tutte le carte in regola per entrare nel gotha dei designer affermati e di successo.
Un trainer DamA nel percorso di Jewelry Design IED
All’interno di questo modus operandi, siamo stati chiamati in causa per collaborare al corso di Design del Gioiello. In particolare il nostro docente, il giovane designer Andrea Paolo Castiello, si è occupato della didattica relativa al software CAD Rhinoceros 7 per la modellazione di gioielli. Il percorso degli studenti dell’ultimo anno è culminato con una tesi finale e con la produzione di una collezione di sette gioielli, ideati, studiati e prodotti da loro. Tutto ciò permette agli studenti di affacciarsi al mondo professionale con un portfolio già avviato e una vetrina già allestita. L’esperienza ci ha portato a confrontarci con le nuove istanze della gioielleria moderna, tema perno del corso stesso.


BEFORE WE LEAVE: Jewelry Graduates Exhibition
I concept degli studenti sono stati mostrati al pubblico in una mostra, che ha visto la presentazione di 4 collezioni. I modelli erano la realizzazione concreta delle idee degli studenti tesisti. La mostra è stata improntata non solo sull’esibizione dei gioielli realizzati per l’occasione, ma anche sul racconto delle influenze che hanno portato alla loro progettazione e alla scelta di tecnologie e materiali che hanno portato alla produzione finale.
Ecco l’elenco dei laureandi che hanno esposto la propria collezione negli spazi dell’Archivio Negroni:
CHEN QIAN
FARRUGIA GABRIEL
KOMENDAT YULIIA
ZANCHETTA BLANCA
Tra i temi esplorati troviamo la ricerca della prospettiva all’interno della città di Milano, il gioiello da sposa e i rituali legati alla celebrazione del matrimonio, la visione della sirena come animale fantastico e mostruoso in chiave contemporanea.
Verso una gioielleria più organica
Dalla mostra dei laureandi emerge una significativa propensione verso forme prese dalle scienze naturali e da tessuti organici naturali. Come si è arrivati a questa forme? Ce lo spiega direttamente Andrea, il nostro docente: << Per i ragazzi è stato di grande aiuto la nuova funzionalità di Rhino 7, cioè l’uso delle superfici organiche Sub-D e delle tecniche di progettazione per applicarle all’ergonomia del corpo. Abbiamo così raggiunto modelli non solo belli esteticamente, ma anche comodi da indossare >>.
Esplorando le possibilità offerte dalla modellazione CAD per il Design del Gioiello con Rhino 7 e ProJ
In questo percorso didattico, gli studenti sono stati quindi invitati a trovare nuove soluzioni e a intraprendere strade non ancora percorse. Gli studenti hanno prima recepito tecniche di modellazione in fase di coaching. Poi sono stati messi alla prova. La domanda era: ciò che hai imparato può farti elaborare un’idea di gioielleria moderna e fuori dagli schemi?
Il nostro trainer ha preparato loro una “cassetta degli attrezzi” professionale e corollaria al software usato per la modellazione 3D, cioè Rhinoceros 7. Questo kit progettuale comprendeva, oltre alle nuove funzionalità Sub-D e Quad Mesh, già native del software, anche plug-in esterni specifici per la gioielleria, come Pro-J. Tale integrazione permette di ampliare varie finestre di utilizzo di Rhino 7 per l’arte orafa. Il designer può infatti accedere a template già pronti e parametrici, anche per la creazione di incassature pietre e pavè.
Dallo schermo alla prototipazione e produzione
Ora è possibile non porsi limiti nella creazione delle forme più stravaganti anche perché, grazie alle stampanti 3D, sottosquadri e incastri geometrici non costituiscono più un grosso problema. Mentre le classiche tecniche di produzione per raggiungere geometrie complesse derivate da matematiche necessitano di un grande sforzo produttivo, ora grazie alla manifattura digitale si possono esplorare nuove possibilità. Lo studente parte ancora dal disegno a mano, ma poi passa alla progettazione in CAD (Rhinoceros). Segue una fase di rendering presentativo. Infine il turno della stampa 3D, con eventuale microfusione della resina (se necessario) e post-processo. E’ solo un esempio del workflow adottato dagli studenti. Si possono ammirare gli straordinari risultati esposti nella mostra. Come si può notare, alcuni hanno ottenuto, con la tecnica della resina persa, i risultati in metallo. Altri invece hanno prodotto i propri monili direttamente in polimeri, che infine sono stati post-prodotti verniciati. La gioielleria moderna apre infatti le porte anche a nuovi materiali non convenzionali.
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