
24 Gen MILANO CIRCOLARE: verso una città che Riduce, Recupera, Ricicla
Presso BASE Milano, il 10 e 11 febbraio 2023, avrà luogo un evento incentrato su economia circolare, sviluppo sostenibile, città a 15 minuti.
DamA, in quanto scuola focalizzata sulle possibilità offerte dalla Manifattura Digitale nella produzione, sarà presente con un workshop laboratorio sul riuso.
Il Comune di Milano e il suo Piano d’Azione sull’Economia Circolare.
Le organizzazioni e le aziende che hanno partecipato alla call di Milano Circolare sono più di 100. L’iniziativa è patrocinata dal Comune di Milano ed è una prima mossa concreta verso una Milano realmente sostenibile. All’interno del Piano Aria Clima, infatti, il Comune di Milano intende elaborare un Piano d’Azione sull’Economia Circolare.
Obiettivi di un progetto ambizioso. Così Milano diventa Circolare.
Gli obiettivi del progetto sono ridurre il consumo di materie prime ed energia e creare nuove opportunità di lavoro e impresa. Nel primo evento il focus sarà su Design e Moda. Milano vuole diventare una città di prossimità. Prossimità non è solo avere tutto a portata di 15 minuti. E’ anche comunità, città dove esiste vicinanza tra le persone. Non solo manifattura e design, ma anche servizi al cittadino. Creare le condizioni per cui tutto questo diventi possibile in loco e permettere alle persone di fare più cose negli stessi posti. Riportarci alla dimensione dell’”Homo Artifex” di Richard Sennett. Milano rischia di diventare solo una città cardine del terziario e della finanza. Dal Comune emergono da tempo policy per farla diventare nuovamente e diversamente manifatturiera. Attraverso il recupero di spazi dismessi e la loro riconversione in centri produttivi e culturali e non in centri commerciali, ad esempio. Le direttive da seguire sono molteplici. Accantonare l’idea di un centro che vola da solo in verticale e di una periferia che resta ai margini. Riallacciare i rapporti con le zone limitrofe e valorizzarne le peculiarità. Ripensare filiere produttive troppo lunghe. Evitare dispersione globale della catena del valore, e ritrovare la produzione in loco.

Cosa succederà durante Milano Circolare
Le attività saranno gratuite e aperte a tutt*:
Avranno luogo:
- Talk di esperti
- Testimonianze da altre città europee
- Laboratori e dimostrazioni
- Esposizione di prodotti
- Occasioni di networking
DamA e Re-fè per un riuso sperimentale dei fondi di caffè
Nella cornice di Milano Circolare troverete anche DamA, in compagnia di Re-fè, un progetto ormai consolidato la cui mission è “dare una seconda vita alle pause caffè”. Cosa si intende? E’ semplice. In Re-fé facilitano il riciclo delle capsule di caffè e trasformano gli scarti in nuove risorse. Come riportato sul loro sito la loro mission è “rendere accessibile il riciclo delle capsule di caffè e utilizzare gli scarti come nuova risorsa di upcycling, consapevolizzando le persone sull’impatto delle loro scelte”. Insieme a loro DamA mostrerà al pubblico un progetto che unisce la stampa 3D ai materiali derivati da scarti alimentari. Si creeranno infatti degli stampi per dare origine a vasi compostabili per piante. Vasi fatti da un biomateriale ricavato dai fondi di caffè.

Dal progetto FabCity a Milano Circolare.
Milano Circolare è il punto di approdo di un iter che inizia nel 2021, con il progetto del Comune di Milano Fab City, inserito all’interno del più ampio progetto europeo CENTRINNO (New CENTRalities in INdustrial areas as engines for inNOvation and urban transformation). Obiettivo: promuovere forme di produzione circolare e sostenibile secondo il modello Fab City, partendo dal recupero del patrimonio ex industriale delle città. Tale progetto vede anche la collaborazione della Direzione Economia Urbana e Lavoro e NEMA – Rete Nuova Manifattura in ex Ansaldo. NEMA è una rete di imprese che si rivolge alle PMI, imprese artigiane e start up, al fine di abilitare i processi di “digital transformation” e di innovazione tecnologica e sociale delle aziende grazie a programmi di Open Innovation. Uno dei primi incontri sul tema ha visto come ospite in collegamento da Barcellona Thomas Diaz, urbanista fondatore primo fablab a Barcellona e fondatore della Fabcity Global Iniziative. Tra gli altri sono stati presenti Ezio Manzini, studioso di design e innovazione sociale, e Cristina Tajani, assessora del Comune di Milano, entrambi autori di libri sulle città “prossime” e sull’abitare la prossimità.
In cosa consiste il progetto FabCity:
Il progetto FabCity vuole:
- riportare la produzione nelle città e nelle bioregioni
- sviluppare infrastrutture per la produzione locale, fabbriche flessibili regionali
- progettare nuove forme di apprendimento per gli skills del futuro
- favorire l’incubazione di start-up orientate a questa visione
- sviluppare strategie di urban planning condivise (cioè smart-city)
- applicare i principi dello sviluppo bioregionale (esaltare particolarità del territorio, le città sono come organismi ognuno differente)
Il terzo punto, in particolare, incentrato sulla formazione, è perfettamente in linea con la mission stessa di DamA.
Economia circolare significa riuso degli scarti. Si intende passare dal paradigma PITO (product In – trash Out) al modello TIPO (trash in – product Out).
Economia Circolare implica una città di prossimità, città dei 15 minuti. Cioè creare le condizioni per permettere alle persone di fare più cose negli stessi posti, senza allontanarsi troppo. Recycling, upcycling, allungamento vita dei prodotti sono tutti concetti chiave di un’economia circolare. Con un’attenzione sempre alla qualità di quello che si produce, anche con gli scarti.
Un esempio pratico di una FabCity in embrione è quello che è stato realizzato per una settimana a Barcellona nel quartiere Poblenau.
Altri laboratori sperimentali analoghi sul tema dell’economia circolare e della sostenibilità sono stati avviati in varie isole del globo.
Primi incontri per una cultura della sostenibilità
A Giugno 2021 DamA partecipa presso BASE ad un primo tavolo di co-design del progetto FabCity incentrato sul tema della formazione orientata alla cultura della sostenibilità. Con lo scopo di individuare attività che educhino ad una produzione e consumo sostenibili, capaci al contempo di integrare fabbricazione digitale e artigianato. Scopo di questi primi meeting organizzati dal Comune di Milano e Manifatture Aperte era sicuramente di sondare le possibilità per creare un network in grado di fare comunità su questi temi. Dare visibilità agli attori dell’economia locale e circolare, per prima cosa. Dare visibilità alla filiera/processo, secondariamente. Ma anche avviare un dialogo con le istituzioni per facilitare le attività circolari sul territorio e superare vincoli burocratici. Per erogare servizi per imprese e, soprattutto, per i cittadini.
La risposta di DamA: autosufficienza produttiva
Oggi il nostro ruolo nel piano di Milano Circolare è senz’altro quello di formare ed educare alla cultura dell’autoproduzione. In particolare intendiamo:
- orientare verso la customizzazione su misura
- consentire a chiunque di avere le nozioni base per produrre un oggetto
- predisporre la creazione di archivi digitali condivisi
- valorizzare maestranze e tradizioni locali con una successiva proiezione nel globale.
- educare alla riparazione e al riutilizzo
- aggiornare mestieri e professioni a nuovi modelli produttivi
- incentivare l’imprenditorialità nella creazione di piccole botteghe digitali e artigianali autosufficienti
Rinnoviamo l’invito all’evento del progetto europeo CENTRINNO e del Piano Aria e Clima del Comune di Milano denominato “Milano Circolare”: 10 e 11 febbraio 2023 a BASE Milano. Per maggiori informazioni, compilare il seguente form: